Nato a New York il 14 ottobre del 1939 da immigrati ebrei dalla Bielorussia, Ralph Lifshitz non era molto portato per le attività sportive, ma preferiva passare interi pomeriggi a caccia di pantaloni e giacche particolari. Era attirato dai vecchi negozi, quelli con una storia da raccontare, e frequentava spesso Brooks Brothers, a quel tempo il tempio del guardaroba del gentleman americano.

Dopo un’infanzia difficile, a causa delle sue origini ebree, all’età di 16 anni cambiò il suo cognome in Lauren. A 25 anni, mentre lavorava come commesso in un negozio di abbigliamento a New York, creò un nuovo modello di cravatta, dal taglio largo e realizzata con stoffe di qualità e colori accesi, in controtendenza rispetto alla moda del tempo. L’idea di Lauren non fu apprezzata dal suo datore di lavoro, ma pochi anni dopo attirò l’attenzione di Beau Brummel, che gli diede in gestione una piccola divisione della sua azienda, lasciando a Lauren tutte le responsabilità che il progetto comportava. Un rischio che gli aprì le porte del successo grazie alla creazione di una nuova linea di abbigliamento maschile, ispirata a Cary Grant. Nel 1969 fu il primo ad aprire una boutique per uomo all’interno di Bloomingdale’s a New York.

Nel 1971 venne lanciata anche una collezione di abbigliamento femminile e, con questa, il famoso logo raffigurante il giocatore di polo a cavallo, uno sport che incarna l’eleganza discreta e lo stile classico che si ritrovano nei capi disegnati da Lauren. La linea donna comprendeva camicie create come semplice variante di quelle maschili.

Ralph Lauren ha sempre avuto idee rivoluzionarie, capaci di conquistare il guardaroba di tutti ricchi e poveri, vecchi e giovani. Si è sempre distinto per la qualità dei suoi capi ed è riconosciuto oggi come l’inventore di uno stile americano, che abbina l’abbigliamento a uno stile di vita elegante e raffinato.

La ricerca dell’eleganza di Ralph Lauren è comune anche nella sua collezione di automobili, che comprende 29 rarissimi esemplari di veicoli d’epoca curati nei minimi particolari. Dalla Bentley Blower del 1929 alla Ferrari Testa Rossa del 1958, ogni auto della collezione è considerata un monumento della storia dell’auto.